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Come nasce un’impresa: la storia di Enea Ruggeri.

“uno di quegli uomini che lasciano dietro di sè una cosi forte carica di umanita’ che riesce impossibile vanificarne l’immagine”
( La voce economica – 1975 )

La partenza in via Chiusure della corsa ciclistica organizzata da Ceramiche Cidneo.
In primo piano in bici con il caschetto il sig. Enea Ruggeri e il Giudice Cronometrista Sig. Scolari.

La Cidneo Ceramiche fu sponsor del Rugby Brescia che vinse lo scudetto italiano nel 1975.
Nella foto Roberto Pegoiani detto “Pego”, ex pilone della squadra.

La nostra storia

Enea nasce ad Olmeneta (CR) nel 1912 e giovanissimo va a lavorare a Milano per aiutare la famiglia in difficoltà. Nel giro di pochi anni diventa un esperto nel settore della saldatura dimostrando lungimiranza in un campo specialistico non ancora valorizzato in Italia.
A 25 anni crea una piccola officina e si dedica al ciclismo come dilettante, ma a causa degli impegni di lavoro dovrà abbandonare l’attività sportiva, senza però rinunciare alla sua passione per la bicicletta.
Dopo la guerra si sposa con la signora Maddalena, cui rimarrà legato per tutta l’esistenza e dalla quale avrà tre figli: Mario, Amilcare e Osvaldo.
Nel primo dopoguerra, e precisamente nel 1948, fonda la Cidneo producendo dapprima accessori da bagno e poi anche sanitari.

A quel tempo Enea lavorava per l’OM come saldatore delle testate dei motori in via Milano.
Grazie all’amichevole consiglio dell’ingegner Berther dell’Ideal Standard, Enea cominciò a produrre accessori per bagno in vitreous-kina, un rivestimento smaltato che viene applicato alla porcellana e alla ceramica.
Svolge la nuova attività in via Chiusure e ben presto si rende conto che può dare il via anche al progetto dei sanitari. Il lavoro aumenterà nel tempo fino a dare occupazione a 230 dipendenti, con un ricavo di 30 miliardi di vecchie lire.

Al Musil, il “Museo dell’industria e del lavoro” di Brescia è presente uno spazio dedicato alle ceramiche della Cidneo.

Mario Ruggeri

Mario Ruggeri, primogenito di Enea e nato nel 1940, ci ha lasciato il 12 aprile 2024.
Mario ha proseguito l’eredità paterna insieme ai suoi fratelli, dedicandosi alla grande passione del padre per lo sport.
È stato un mecenate di spicco nello sport bresciano, sostenendo discipline come il judo, il rugby e la pallavolo.
Tuttavia, è con il Basket Cidneo che ha raggiunto l’apice, sfiorando lo scudetto nel 1982 e rimanendo tutt’oggi la squadra di basket bresciana più forte di sempre.
Negli ultimi anni della sua vita, ha offerto il suo sostegno alla squadra di pallanuoto di Brescia, che ha dedicato a lui la vittoria della Coppa Italia nel 2024.

Nel 1965, Mario dimostrò di possedere una visione avveniristica, poiché intravide il potenziale della plastica come materiale fondamentale per il futuro.
Sulla base di questa intuizione, decise di fondare la MIR (Macchine Idrauliche Ruggeri), un’azienda mirata alla costruzione di presse oleodinamiche specificamente progettate per lo stampaggio per iniezione di resine termoplastiche.
Questa iniziativa testimonia non solo la sua capacità di anticipare le tendenze industriali, ma anche il suo impegno nell’innovazione e nel settore tecnologico emergente della plastica.

Nei primi anni ’80, Mario intuì che il futuro sarebbe stato incentrato sull’ecologia e fondò così uno dei primi impianti privati di smaltimento rifiuti, la Ecorifiuti.
Verso la fine degli anni ’90, ebbe un’altra brillante intuizione, anticipando che il futuro sarebbe stato dell’elettrico, e fondò la EPT, un’azienda produttrice di autobus elettrici.
Ha sostenuto la ricerca scientifica, collaborando in particolare con l’Università di Ferrara e contribuendo in modo significativo all’evoluzione ecologica e ambientale.

Carrozzeria Ruggeri

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Alla fine degli anni Cinquanta Enea rileva da un amico in difficoltà l’Esperia e crea una carrozzeria, che ha un notevole successo nel suo campo grazie allo spirito intraprendente del suo fondatore.
Con l’aiuto dei figli Enea riuscì a sollevarsi dalla pressione lavorativa e nel 1968 rientrò nel mondo del ciclismo grazie a Mario Marchina.
Riprese ad allenarsi e si occupò di altre attività sportive sponsorizzando pallavolo, basket (arrivando a sfiorare la conquista dello scudetto italiano, nel 1982) e pallanuoto.
La bicicletta rimase la sua grande passione, tanto che ogni mattina montava in sella e pedalava per circa due ore girando per la Franciacorta.
Creò una squadra senior, la Cidneo, e nel 1974 partecipò con Aldo Moser a una gara che si svolgeva da Brescia a Salò. In quell’occasione si classificò ai primi posti in graduatoria avendo mantenuto una media di 40 km orari.
Enea chiude la sua vita nel 1975, due giorni dopo aver fatto una gara a cronometro raggiungendo i 37 km orari.
Si conclude così l’esistenza di un uomo energico e capace di una progettualità intelligente che va avanti anche dopo la sua morte.

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Secondo i giornali del tempo (1982) le aziende del Gruppo Ruggeri arrivarono ad avvalersi dell’operato di 1200 addetti raggiungendo ricavi per 80 miliardi di vecchie lire.

Nel 1982 la Carrozzeria Ruggeri, che per quarant’anni si è specializzata nella produzione di veicoli industriali (autobus, scuolabus, motorhome e furgoni negozio), si avvia a realizzare un nuovo progetto di distribuzione legato alla diffusione di autobus e scuolabus attraverso uno specifico canale di specializzazione.
L’intraprendenza del “Commendatore”, come gli amici chiamavano Enea Ruggeri, sembra animare la SPA attraverso l’opera del dottor Mario Ruggeri, che prende in considerazione la crescente importanza del problema del trasporto collettivo e organizza un meeting con gruppi finanziari e assicurativi, con operatori specializzati delle Regioni e con i componenti della direzione della Bus Division della IVECO, per rispondere alle esigenze di questo servizio sociale.
Secondo i giornali del tempo (1982) le aziende del Gruppo Ruggeri arrivarono ad avvalersi dell’operato di 1200 addetti raggiungendo ricavi per 80 miliardi di vecchie lire.
Il gruppo continua la tradizione sportiva del suo fondatore sponsorizzando basket e rugby bresciani.
Alla fine degli anni Ottanta il primo figlio di Enea, Mario, ebbe l’intuito di capire che il futuro ormai prossimo era l’ambiente. Fondò così uno dei primi impianti privati di riciclo dei rifiuti nel bresciano: la Ecorifiuti, nella quale iniziò a lavorare anche il nipote Andrea che è oggi a capo della Raro Ambiente.
In omaggio al nonno Enea, il logo di Raro Ambiente, di cui è stato effettuato un restyling all’inizio del 2021, riporta il cognome di famiglia che appariva nel logo della Carrozzeria Ruggeri.

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