Lo smaltimento rifiuti alla luce del 2023

L’entrata in vigore del decreto R.E.N.T.Ri, Registro Elettronico Nazionale sulla tracciabilità dei Rifiuti, è la novità più importante di questo inizio d’anno. Il registro è il nuovo modello di gestione digitale da usare per le scritture ambientali obbligatorie per i produttori di rifiuti e per tutti i soggetti della filiera di gestione. Entro la fine del 2023 o all’inizio del 2024 verrà dato avvio alle iscrizioni al registro. Il modello di gestione digitale prevede l’emissione dei FIR, Formulari di Identificazione Rifiuti, per il trasporto e la tenuta dei registri di carico e scarico.

Comprende due sezioni, la prima  con l’anagrafica degli iscritti  e le autorizzazioni ambientali, la seconda che riguarda la tracciabilità dei rifiuti. Al Registro dovranno iscriversi i produttori di rifiuti pericolosi, gli enti che li trattano, i commercianti e gli intermediari di rifiuti pericolosi, i consorzi che si occupano del riciclaggio di alcune tipologie di rifiuti.

Per i rifiuti non pericolosi l’obbligo di iscrizione al Registro riguarda chi raccoglie e trasporta rifiuti, i commercianti e gli intermediari di rifiuti che non li detengono, le imprese che recuperano e smaltiscono i rifiuti, i consorzi istituiti per riciclare particolari tipologie di rifiuti, le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e anche dei rifiuti non pericolosi di cui all’art.184 comma 3 lettere c)  d) e g).

Questa riforma del sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti dovrebbe determinare una maggiore fruibilità dei dati, lo snellimento delle procedure amministrative e burocratiche e in definitiva un’attività di controllo più efficace.

Dal 1/1/2023 scatta l’obbligo di nomina del Consulente per la Sicurezza dei Trasporti anche per le imprese che effettuano spedizioni di merci pericolose per strada.

Dopo due anni dall’emanazione del DL 116/2020, dal 1/1/2023 diventa obbligatoria l’etichettatura degli imballaggi in plastica; l’etichetta dovrà  contenere indicazioni sulla natura dei materiali di imballaggio utilizzati.

I produttori B2B (business to business, aziende che hanno come clienti anche altre aziende, come il fornitore e il produttore, il produttore e il grossista, il grossista e il rivenditore) dovranno applicare solo un codice alfanumerico.

I produttori B2C (business to consumer, aziende che vendono prodotti direttamente ai consumatori finali) dovranno mettere sull’imballaggio un’etichetta specifica, che aiuti il consumatore a raccogliere, riutilizzare,  recuperare e riciclare l’imballaggio.

L’idea di riciclare gli imballaggi, per evitare di generare rifiuti riducendo al minimo l’impatto ambientale del packaging, venne proposta per la prima volta in una direttiva del  Parlamento Europeo e del Consiglio nel 1994.

Oggi l’obiettivo del riciclo pone attenzione a due date principali: il 31/12/2025 per raggiungere il risultato del riciclo del 65% in peso di tutti i rifiuti da imballaggio e il 31/12/2030 per raggiungere il 70%.

Ogni azienda può decidere forme e modi di etichettatura, basta che siano efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo. Si potrà ricorrere anche ai canali digitali per integrare le informazioni riportate sull’imballaggio e si potrà creare autonomamente la propria etichetta ambientale ricorrendo allo strumento on line di CONAI (il Consorzio Nazionale Imballaggi) chiamato e-tichetta.

E infine la tariffa del tributo provinciale di Brescia per lo smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina e il controllo degli scarichi ed emissioni e per la tutela, la difesa e la valorizzazione del suolo  ammonta quest’anno al 5% .

RARO AMBIENTE è l’azienda bresciana per eccellenza che propone lo smaltimento rifiuti come un lavoro onesto e al passo con i tempi e con le normative ambientali.

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